lunedì 14 aprile 2008

Madameweb: di giorno insegna, di notte si spoglia.



Madameweb:
di giorno insegna,
di notte si spoglia.
E riscoppia la polemica
Articolo Tratto da:www.panorama.it


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È tornata a far parlare di sé, la porno-professoressa di Pordenone. Si firma Anna Siriani e in arte si fa chiamare Madameweb. Arte per adulti, per la precisione. Perché la 39enne veneta, di giorno fa, dice lei in modo irreprensibile e professionale, l’insegnante di lettere. Ma fuori dall’aula si trasforma. In porno attrice: “Sono una bella donna, alta 173 cm, capelli lunghi lisci ramati, occhi verdi, denti perfetti. Ho le gambe molto lunghe e un bel culo alto e sodo. Di seno ho una 6a molto soda”. E via con altri particolari, decisamente spinti.
Madameweb è tornata alla ribalta in questi giorni, quando in rete è apparso un video che la ritrae, nuda, per le strade della capitale tedesca e nei padiglioni dell’ultima edizione di Venus, la fiera dell’eros di Berlino. Siccome il video non è certo soft come certi film anni ‘80, si è scatenata la polemica. E i clic.
Clamore a cui l’insegnante, in realtà, è abituata. Da quando, cinque anni fa, le sue foto hard sparse in siti per adulti, erano state trovate dai suoi alunni delle medie che ci avevano tappezzato i bagni della scuola in cui insegnava. Inevitabile il putiferio: telefonate, proteste, genitori indignati, colleghi sconvolti. Tanto che il preside decise di trasferire, “diplomaticamente”, l’insegnante ai corsi serali per adulti extracomunitari, in un istituto della provincia veneta.
Ora, dopo anni di silenzio, la prof. è tornata a mostrare le sue grazie. E tutt’intorno si sono levate le vecchie questioni. Alle quali lei, dal web, risponde così: “Sì, sono una professoressa, ma non è ciò che faccio nel privato che dovrebbe cambiare ciò che sono a scuola e viceversa”. E ancora: “Sono una donna normale, con una famiglia e il mio lavoro di insegnante. Cerco la trasgressione e il sesso”.
Posizioni che non convincono i colleghi, ma che sono in linea con le norme: dagli anni 90 è stato cancellato il requisito del dovere morale d’un comportamento irreprensibile, per il personale della scuola. Resta tuttavia la domanda: quanti genitori affiderebbero i propri figli a Siriani/Madameweb, riconoscendola come figura guida nell’apprendimento e nella crescita?

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domenica 6 aprile 2008

Cambia sesso e diventa suora: adesso veglia per i gay

Il caso a Torino

Cambia sesso e diventa suora:
adesso veglia per i gay

Articolo tratto da:
CORRIERE DELLA SERA.IT
articolo di:
Vera Schiavazzi
Del:
05 aprile 2008

«Sono francescana e vetero-cattolica. La castità non mi pesa, la solitudine sì». No della Curia



TORINO — Cristina ha 40 anni, l'abito lungo e nero, il velo che le incornicia il viso. Si sveglia all'alba per le Lodi e prega molto, fino a sera, alternando il raccoglimento con l'assistenza e il lavoro. È suora francescana, castità, obbedienza e povertà, ma ha dovuto cercarsi una chiesa che la accogliesse perché la sua, quella cattolica romana, le ha «chiuso le porte»: quando è nata, Cristina era maschio, Marco, ma a 20 anni ha cambiato sesso, per poi trovare la sua vocazione. Un caso unico, difficile da accettare per i vescovi fedeli al Papa.

Ora è una religiosa della Riconciliazione, la piccola comunità monastica nata in Italia dalla chiesa vetero-cattolica, vicina a quella anglicana. È stata sua, ieri sera, la testimonianza più toccante alla veglia di preghiera torinese per le vittime di omofobia e transfobia. La serata avrebbe dovuto svolgersi nella chiesa cattolica di San Pietro a Cavoretto, ma ieri alle 18 è arrivato il contrordine: «Mi hanno comunicato che l'appuntamento era annullato — dice don Paolo Fini —. Avevo dato volentieri la chiesa, poi le stesse persone hanno preferito rinviare, non era più opportuno. Volevano che tutto avvenisse nella discrezione ma questa condizione è mancata». La veglia si è svolta nella chiesa vetero-cattolica. «Sono nata a Sezze e cresciuta dalle suore — dice Cristina — perché mamma e papà lavoravano. Fin da piccola mi sono sentita femmina. Il ricordo più brutto? Quando mi hanno sequestrato la Barbie. A 13 anni ho parlato a mia madre, mi ha accettato. Appena maggiorenne mi sono operata». Cristina si commuove di fronte alle immagini di San Francesco: «Il Cantico delle Creature è il primo testo che ho imparato, e non lo dimentico. Ma la mia vita da cattolica è diventata un inferno. Ho seguito un corso ad Assisi per le vocazioni, ho frequentato le Clarisse, poi mi hanno indirizzata al mio vescovo, a Latina. Saputa la verità ha detto parole terribili: "Sei nata uomo, non potrai né sposarti né prendere i voti". Sono scappata in Inghilterra, in un monastero anglicano. Oggi sono suora francescana e vetero-cattolica. Parlo con Dio, assisto, nel mio cuore resta il sogno di contemplare il Signore in monastero. La castità non mi pesa, la solitudine sì».

Vera Schiavazzi
05 aprile 2008