domenica 24 febbraio 2008

IL PERICOLO E' PASSATO (PER ORA...)

Forse non tutti lo sanno perchè stranamente e incomprensibilmente questa notizia è passata in secondo piano,ma abbiamo rischiato una catastrofe ben più grande dello tsunami del 26 dicembre 2004.

Quasi 250.000 persone sono morte in quel maledetto giorno di Santo Stefano di 3 anni fa, ma cosa sarebbe potuto accadere il prossimo 6 marzo, adesso possiamo tranquillamente dirlo, solo Dio lo sa, only God knows.

Andiamo per ordine:

Il 14 dicembre 2006 dalla Vanderberg Air Force Base in California (USA) viene lanciato in orbita un nuovo satellite spia denominato USA 193 oppure NRO launch 21 (NROL-21 ; L-21).

NRO sta per National Reconnaissance Office (Ufficio per la ricognizione nazionale), una costola della CIA,dipartimento che si occupa soprattutto di satelliti spia e di gestione ed elaborazione dei dati da essi provenienti.

Subito dopo la messa in orbita L-21 era già fuori controllo,mettendo in ansia i piani alti del dipartimento della difesa americano che si è subito messo in moto per trovare una soluzione a questo problema.

Il satellite aveva parti in berillio ed era alimentato con idrazina.Sostanze altamente pericolose e tossiche.

Il serbatoio praticamente era ancora pieno,quasi 500kg di idrazina che in caso di esplosione sarebbero stati letali.

La pianificazione dell'abbattimento è durata fino al 12 febbraio di quest'anno quando il presidente George W. Bush ha dato il suo via libera all'operazione Burnt Frost. Operazione che consisteva nell'abbattimento di Usa 193 con un missile prima che faccia rientro nell'atmosfera il 6 marzo causando ingenti danni .

Nei giorni precedenti erano infatti riusciti a prevedere una fascia all'interno della quale si sarebbe verificato l'impatto.Fascia molto ampia comunque, compresa tra i 58,5° N e 58,5° S di latitudine, praticamente mezzo pianeta.

Con un comunicato ufficiale hanno poi dichiarato di essere pronti ad offrire tutta l'assistenza e gli aiuti necessari ai governi coinvolti dall'impatto in caso di fallimento dell'operazione. (E ci mancherebbe!!! NdA)

Comunque per fortuna ora allarmarsi è inutile.

Avevano previsto 3 lanci con una possibilità di centrare il bersaglio pari all'80 %, ma è bastato il primo lancio a frantumare il satellite colpito esattamente nel punto previsto (il serbatoio) scongiurando così qualsiasi rischio di catastrofe!

Il 21 febbraio 2008 alle ore 03.26 GMT (le 04.26 italiane NdA) è partito un missile sm-3 dall'incrociatore USS Lake Erie al largo delle Hawaii che ha distrutto la minaccia.

L'operazione quindi è stata un successo!


Finito qui?magari... come al solito esistono varie teorie alternative su questo abbattimento:

  • E' solo una corsa contro Cina e Russia per il controllo dello spazio?

    Nel 2007 la Cina infatti aveva già effettuato un test missilistico simile.

  • Non esisteva nessuna minaccia reale?

    L'abbattimento è servito al solo scopo di evitare che importanti dati di spionaggio e tecnologie segrete finissero in “mani sbagliate”.


Altre due teorie sono state formulate ma io le trovo altamente improbabili, comunque eccole :


  • In realtà hanno abbattuto un asteroide

  • In realtà hanno abbattuto un UFO


La prossima minaccia reale per la Terra è prevista per la domenica di Pasqua del 2036 quando un asteroide quasi certamente ci colpirà in pieno con una potenza distruttiva che potrebbe cancellare la vita dal nostro pianeta. Chi vivrà vedrà!

Di questo ne parlerò in un prossimo post.

domenica 10 febbraio 2008

PROSTITUTA PER I FIGLI

Articolo tratta da IL SECOLO XIX
del lunedì
di Lunedì 4 Febbraio 2008
sezione SAVONA
www.ilsecoloxix.it

PROSTITUTA
(E COLF)
PER I FIGLI
_____________

Di Silvia Neonato



DENUNCIA O SCOOP ?
Forse entrambe le cose.
Sta di fatto che ieri (domenica 4 febbraio 2008) la tv ha mostrato
una madre di famiglia costretta a prostituirsi per campare dopo
il fallimento della propria azienda. Una signora quasi Cinquantenne,
madre di due ragazzi, ha raccontato a "Buona Domenica" che con
lo stipendio di donna delle pulizie non riesce a pagare le bollette e
affitto di casa. Quindi si prostituisce. Aveva il volto coperto. La
testimonianza ha gelato lo studio tv e, si suppone, parecchi
telespettatori.

Quarantanove anni, abitante nel Lazio, ha spiegato: <<Ho due figli
e fino al 2002 la mia azienda mi ha permesso di vivere bene, avevo
14 dipendenti. Poi un giorno, non per colpa mia ma per una crisi del
settore, siamo stati travolti pure noi. Da allora ho provato a fare di
tutto, ma mi sono resa conto che non potevo sostenere i miei due figli
e un affitto se non avessi fatto la prostituta>>. Come proteggere sè e i
suoi figli? << Ho cercato sempre di scegliere i clienti per non espormi
a rischi eccessivi fino a quando non mi sono trovata a letto con un mio
ex collega imprenditore, è stato bruttissimo. Però almeno mi ha aiutata
trovandomi il lavoro di pulizie che svolgo>>. Ora guadagna 380 euro
al mese , solo l'affitto ne costa 420. Quindi << Devo purtroppo
continuare a prostituirmi>>.
Fine del racconto. Molti penseranno: è sempre successo, le donne si
vendono da secoli, anche per fame e non solo. La differenza e che
oggi fa notizia, non ci rassegnamo alla "normale amministrazione".

Una brava giornalista, Marida Lombardo Pijola, appostandosi su
internet e fuori dalle discoteche il sabato pomeriggi, ha scoperto
però che la prostituzione muta in peggio. Non ci sono solo le minorenni
straniere vendute come schiave, esiste un giro di cubiste Italiane tra gli 11
e i 14 anni che fanno sesso per denaro, o vendono le loro esibizioni senza
veli in cambio di ricariche telefoniche. Naturalmente ai genitori dicono di
andare a una festa. Leggete "ho 12 anni faccio la cubista". Coraggio.

MUTUI E YAHOO LE DUE AMERICHE

LE DUE ANIME DELL’ECONOMIA A STELLE E STRISCE

di Maurizio Molinari
Tratto Da “La Stampa”
di Domenica 3 Febbraio 2008



Brian Rikuda ha poco più di vent’anni, vive in California, studia nella Silicon Valley, passa cinque ore al giorno ondine e riceve il 95% delle sue informazioni attraverso internet, dove frequenta diversi social networks come facebook. Rikuda è tanto un consumatore come un elettore: a voler conquistare il primo è Bill Gates grazie all’offerta d’acquisto di yahoo per 44,6 miliardi di dollari, mentre il secondo è conteso fra Barack Obama, Hillary Clinton, Jon Mc Cain e Mitt Romney che tentano di sedurlo parlandogli su Facebook..
Ad accomunare il tentativo di Microsoft di impossessarsi del motore di ricerca di yahoo è la sfida per la Casa Bianca 2008 è il fatto che, in entrambi i casi, l’obbiettivo è conquistare il terreno del social Networking, i siti internet dove centinaia di migliaia di persone – soprattutto giovani – si frequentano ogni giorno scambiandosi informazioni su prodotti, gusti e leader politici

L’America del social networking fa gola all’amministratore delegato di Microsoft, Steve Balmer, perché chi li frequenta muove oggi un mercato da 40 miliardi di dollari, destinato a raddoppiare nel 2010 così come corteggiata dai candidati presidenti perché, come scrive il direttore di “Time”, Richard Stengel, spiegando la copertina del nuovo numero, “La democrazia americana sta rinascendo” grazie alla massiccia affluenza alle urne di giovani elettori ventenni che formano le proprie opinioni sul web. Sebbene nel mondo dell’economia, come nella politica, nessuno abbia ancora ben chiaro come riuscire a condizionare le scelte di chi vive nei social networks le convinzione dilagante è che sia questo il territorio dove essere presenti.
Basta ricapitolare cosa avvenuto nelle ultime 96 ore: prima yahoo ha annunciato il taglio di 1000 posti di lavoro ( su 14700) ammettendo di aver fallito nel lancio del proprio social network, poi Gates ha fatto sapere di voler acquistare il motore di ricerca per unirlo a Microsoft e lanciare la sfida a Google e Facebook. Infine ieri sera dagli studi della Mtv di Times Square i candidati presidenti democratici e repubblicani hanno dato vita a un dibattido trasmesso in diretta radiotv e anche accessibile da MySpace e ChooseOrLoose con un potenziale bacino di utenza di 200 milioni di persone.
Ciò che ne emerge è un America che partecipa alla politica e consuma nell’economia nello stesso momento nel quale un’altra america appare, invece, assediata dai timori di recessione innestati dalla crisi dei mutui che sta scuotendo i mercati finanziari del mondo intero. L’America preoccupata dalle migliaia di pignoramenti, dalla Florida al New Jersey, sospetta dei prodotti derivati venduti dalle grandi banche al ceto medio, perde fiducia nel sistema finanziario e considera inevitabile una recessione che potrebbe far perdere il posto di lavoro a migliaia di capifamiglia indebitati all’inverosimile, innescando una disintegrazione sociale dalle conseguenze imprevedibili. L’america del social networking invece vive nelle Università, è composta in gran parte da single o giovani coppie che si affacciano al mondo del lavoro , ma hanno anche una forte propensione al consumo. Sono due mondi economici che si incrociano sullo stesso territorio, ma esprimono bisogni diversi: il popolo delle vittime dei mutui si sente debole e cerca protezione mentre quello dei social networks si sente invincibile e vuole costruire un futuro migliore nel quale vivere nei prossimi anni. Nulla da sorprendersi, dunque, se abbiamo paladini politici differenti. L’ex First Lady Hillary Clinton è il candidato portatore del più dettagliato piano economico per rispondere alla crisi dei mutui: nove mesi di congelamento di tutti i pignoramenti e cinque anni di blocco dei tassi d’interesse dei mutui al fine di far respirare il ceto medio evitandone il tracollo sociale. Barack Obama è invece il beniamino del popolo del social networking e per accorgersene basta affacciarsi su Facebook dove conta un popolo di oltre 331 mila amici rispetto agli 89 mila di Hillary , con i repubblicani Jhon Mc Cain e Mitt Romney assai più indietro, a quota 38 – 39 mila. Se Obama ha più amici, che ogni giorno si informano su cosa fa, propone e pensa, è perché sa essere social su internet: racconta piccoli eventi, gusti musicali, dialoghi con la moglio Micelle e impressioni sulle due figlie piccole. “La campagna elettorale di Obama è all’avanguardia nello sfruttamento dei social networks” spiega Kay Luo, direttore delle comunicazioni di linkedln, rivale di MySpace e Facebook, secondo cui “La grande partecipazione di Giovani ai suoi eventi nasce da accordi presi sul web come si faceva una volta telefonandosi per uscire in comitiva il sabato sera “.
Ed è proprio questo il mondo dove Bill Gates vuole far mettere radici a Microsoft, a prescindere dal fatto se il prossimo presidente degli Stati Uniti sarà o meno Barack Obama.